Fig. 1 |
L’antenna dipolo risponde al 100% su una sola frequenza. Potremo
usarlo per ascoltare una gamma più estesa di frequenze
rinunciando all’optimum e accettando un pregio notevole di
quest’antenna: la direttività. Supponendo di aver disposto i due bracci in direzione Est-Ovest ( fig. 1 )si riceveranno, con il massimo segnale, le stazioni che trasmettono da Nord e da Sud. Tuttavia, quello della direzionalità di un dipolo potrebbe rappresentare ( come quasi tutte le cose della vita ) anche un difetto se la disposizione spaziale è più o meno obbligata dalla condizioni logistiche dell'utente. Si distinguono due tipi di dipolo: quello aperto ( fig. 2 ) avente una Z di 70 Ω e quello chiuso ( fig. 4 ) con un'impedenza Z di 300 Ω. Costruttivamente essi sono diversi e occorrerà seguire la diversa procedura. Per il DIPOLO SEMPLICE o APERTO ci si dispone sulla frequenza di centro gamma per calcolarne le dimensioni fisiche. Supponendo di progettarne uno per il radioascolto ( frequenza di centro gamma di 15 MHz ), si calcola il dipolo a 1/2 onda con la formula: 71 71 λ = ----- = ----- = 4,73 m F 15 N.B. La formula suddetta calcola direttamente la lunghezza di ogni braccio del dipolo tenendo conto anche del fattore di accorciamento dovuto al fattore di velocità. Passando alla costruzione pratica, dedicheremo la massima cura al sostegno centrale ( fig. 3 ) considerando che esso sopporto un carico notevole di sollecitazioni meccaniche. Per gli isolatori si impiegheranno due bacchette di plexiglass, bachelite o qualsiasi altro materiale isolante che resisti alle intemperie. Si taglieranno della dimensione di 10 x 4 cm praticando 3 fori da 3 mm ( A-B-C ): il foro A accoglierà la corda di nylon che legherà il dipolo ad un sostegno laterale; nei fori B e C si passerà l'estremità del filo: la stessa tensione del dipolo farà in modo che esso non si sfili. Inoltre si potrà, nel caso in cui il dipolo serva in trasmissione, a effettuare i necessari aggiustamenti per ridurre il ROS. Per il sostegno centrale le dimensioni sono di 5 x 15 cm: al centro si sistemerà il connettore S=-239 avvitato con 4 piccoli bulloni di ottone da 3 mm. Uno di questi bulloni avrà interposto una paglietta capocorda per saldare la calza del cavo coassiale. I fori A.B-C-D sul sostegno centrale permetteranno una tensione ottimale del filo. A proposito di filo: sarà sufficiente impiegare una trecciola di rame rivestita di plastica ( quella per circuiti elettrici ) da 2 mm. Per sopperire alla trazione che il cavo coassiale esercita sul sostegno centrale, sarà necessario legare il dipolo al un palo abbastanza alto ( 5-6 m ) o ad altro punto adeguato ( io ho usato un albero ) inclinando i bracci secondo un certo angolo. Sappiate, però, che un dipolo aperto, a V rovesciata, i cui bracci che formino un angolo di 120 gradi, presenterà una Z caratteristica di 50 Ω, ideale per gli ingressi della maggior parte degli apparecchi, sia riceventi che ricetrasmittenti. Valori diversi di inclinazione dei bracci portano, ovviamente, a diversi valori di Z. Ad esempio, un'angolazione di 90 gradi comporterà una Z di 30 Ω. La costruzione e il dimensionamento di un dipolo chiuso o ripiegato è simile al precedente, quello che varia è la la lavorazione diversa sia del sostegno centrale che degli isolatori ( fig. 5 ). Dal punto di vista costruttivo valgono le stesse note scritte per il dipolo aperto: i fori e i passaggi del filo conduttore tendono alla resistenza alla trazione. Questo tipo di dipolo non viene tanto impiegato nella ricezione o trasmissione delle frequenze HF ( 3500-30000 kHz ) in quanto presenta un'impedenza caratteristica Z di 300 Ω che poco si adatta agli ingressi degli apparecchi; tuttavia, volendo utilizzarlo con efficacia, sarà opportuno inserire, tra la discesa e l'ingresso dell'apparecchio, un balun 4:1 per le cui caratteristiche elettrico-costruttive, fare riferimento alla sezione dedicata (BALUN). Anche il dipolo è un'antenna che si presta ad essere accorciata ( vedi la pagina relativa ) per sfruttare il poco spazio a disposizione. Nel caso in cui il dipolo semplice sia impiegato in trasmissione, occorre sapere che la calza che compone il cavo coassiale è interessata direttamente; in altri termini essa irradia la radiofrequenza proveniente dal trasmettitore. Se il cavo coassiale passa accanto ad altri cavi ( quelli televisivi per intenderci ) sarà inevitabile la produzione di TVI ( TeleVision Interference ) con relative noie con i vicini o i parenti prossimi. Per evitare questo fastidio sarà opportuno inserire, al posto del sostegno centrale, il balun 1:1 illustrato nella pagina relativa. (BALUN). |
Fig 2 |
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Fig. 3 |
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Fig. 4 |
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Fig. 5 |