Visitando le varie fiere dedicate all’elettronica e al
radiantismo, si va alla ricerca dei componenti che occorrono a
realizzare questo o quel progetto. Spesse volte si rischia di
rimanere vittima di cocenti delusioni quando, una volta tornati
a casa, si scopre che il materiale acquistato non funziona o non
risponde esattamente alle nostre esigenze. Questo capita specialmente con i quarzi che, il più delle volte, non presentano più la stampigliatura e non forniscono l’indicazione del loro valore oppure funzionano su frequenze armoniche o, addirittura, non oscillano proprio. Mi sono dotato, quindi, di uno strumento tascabile, alimentato da una normale batteria a 9 V che, dato l’esiguo consumo dell’apparecchio e lo sporadico uso che se ne fà, garantisce lunghi tempi di autonomia. In più lo strumento è molto semplice nella concezione circuitale e si potrebbe costruirlo con i componenti che sicuramente sono già nel cassetto del ciarpame. Scorrendo lo schema si nota che il quarzo in prova costituisce, assieme al transistor Q1 ed ai condensatori C1 e C2 un classico oscillatore Colpitts il cui segnale a radiofrequenza viene prelevato, tramite C4, per essere eventualmente misurato da un frequenzimetro. Attraverso C3, invece, il segnale viene rettificato dalla coppia di diodi al silicio D1 e D2 ed inviato a Q2 il quale, andando in conduzione, fà accendere il diodo led DL. Tutto questo, ovviamente, se il quarzo oscilla. Una volta costruito il circuito stampato e montato i pochi componenti, si testerà l’apparecchio inserendo un qualsiasi quarzo. Se si ha a disposizione il valore di frequenza basterà sintonizzare sulla frequenza relativa il ricevitore di stazione per osservare una forte deviazione dell’S-meter. Il quarzo in prova viene collegato tramite due pinzette a coccodrillo e tutto il circuito puo’ essere inserito in un contenitore anche plastico. |
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